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al testo di Antonia Vono
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Oggi il mio tempo è simile alla candela vorrei non aver saputo che dietro quella porta si celava il mio lutto, vorrei esser fuggita in quel convento di clausura dove i ricordi vengono segregati al silenzio e pregare come statue gli uomini onesti, vorrei non aver dovuto trovare il coraggio di difendere la mia carne-il mio sangue- con le mani e con la mente con gli occhi e col corpo mio intero in uno scudo.. cancellare il nero che il giorno mi seppelliva il silenzio di chi guardava e compativa, la vergogna che provavo a occhi chiusi. Vorrei non lasciarmi seppellire perpetuamente, ecco vorrei una vanga per scavare la terra che ho sopra il viso -respirare di nuovo-
vorrei aver avuto la tua forza di uomo nel difendermi idee e intelletto e non esser circoncisa di prepotenza, oggi qualcuno mi porta un fiore non occorre, non ne sento più il profumo qui c'è silenzio e tutto il sangue mio rappreso di solitudine
ci sono urla vuote chiuse per sempre d'omertà. |
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